La psicologia dell’emergenza si occupa dell’evento traumatico nella sua immediatezza e tende al sostegno psicologico nel momento dell’urgenza. La psicotraumatologia, invece, riguarda le conseguenze sintomatiche di medio e lungo periodo che l’evento catastrofico causa ai soggetti che lo hanno vissuto. Si tratta di discipline psicologiche estremamente importanti per supportare le persone nell’affrontare e superare traumi dovuti ad eventi drammatici, evitando il rischio che si creino disturbi, anche a lungo termine, che possono portare inabilità sul piano relazionale, sociale, lavorativo e familiare.
Un esempio concreto di come è possibile intervenire efficacemente anche sul piano psicologico, ci arriva dalla cronaca recente e, in particolare, dalla storia di un bambino di 10 anni che si trovava in vacanza ad Amatrice con i genitori. In seguito al terremoto dello scorso 24 agosto, la famiglia è stata seguita adeguatamente nell’immediato, sia sul piano materiale, sia su quello psicologico. Tuttavia, tornati a casa, il bimbo ha incominciato a mostrare sintomi di stress post traumatico, legati alla terribile vicenda vissuta: insonnia, richiesta di dormire nel “lettone” con i genitori, pipì a letto, disturbi del linguaggio.
In questo caso il bambino è stato tempestivamente soccorso dal servizio assicurativo che in 24 ore lo ha affidato ad uno psicotraumatologo specializzato in psicoterapia infantile che lo seguirà per il tempo necessario.
Approfondiamo insieme a chi si rivolge e quali sono gli ambiti di intervento della psicologia dell’emergenza e della psicotraumatologia.
L’approccio psicologico nell’emergenza
Campi di applicazione
La psicologia dell’emergenza connota un ampio ambito di studio e applicazione delle conoscenze psicologiche in situazioni fortemente stressanti, che mettono a repentaglio la routine quotidiana e le ordinarie capacità di reazione e risoluzione dei problemi da parte di singoli individui o comunità.
Tali condizioni sono determinate da eventi di grande dimensione collettiva (maxiemergenze), ma anche da circostanze gravi, benché più legate alla vita quotidiana. In generale, i campi di azione in cui opera la psicologia dell’emergenza sono:
-
calamità naturali
-
disastri tecnologici (incidenti industriali, chimici o nucleari)
-
atti terroristici
-
incidenti stradali o sul lavoro
-
atti deliquenziali violenti (rapine, torture, sequestri)
-
calamità sociali (guerre ed epidemie).
Lo scopo di questo ramo della psicologia è di comprendere e trattare nell’urgenza i processi psicologici (psicofisiologici, cognitivi, emotivi, relazionali e comportamentali) attivati da tali condizioni fuori dall’ordinario contesto di vita, i loro esiti immediati e nel lungo termine che incidono sulle capacità di adattamento e sul benessere delle persone e delle loro comunità di appartenenza.
Ecco perché la psicologia dell’emergenza si rivolge sia alle persone coinvolte direttamente negli eventi critici (vittime primarie), sia ai loro familiari e amici e alle persone che sono state testimoni dello stesso evento (vittime secondarie), sia ai soccorritori (vittime terziarie) e alla comunità dove gli eventi critici si sono verificati. Si occupa inoltre di previsione e prevenzione dei rischi, come avviene con la formazione psicosociale preventiva degli operatori che dovranno prestare i soccorsi.
Pronto soccorso emotivo: tecniche
Esistono efficaci tecniche per il trattamento delle vittime di evento traumatico, utilizzate sia nella fase di emergenza, sia nella psicotraumatologia per i disturbi a lungo termine.
Vediamole meglio insieme.
Debriefing
Si tratta di una procedura che si applica a gruppi di persone che sono stati esposti ad aventi traumatici. La dimensione di gruppo è fondamentale in quanto aiuta la condivisione, la comprensione di quanto accaduto e la normalizzazione delle proprie reazioni che nasce dalla consapevolezza che ci sono altre persone che stanno vivendo la stessa esperienza e le medesime difficoltà.
In generale, il debriefing è un incontro di due/quattro ore, strutturato in gruppi, che offre la possibilità di verbalizzare il trauma, ascoltare gli altri che hanno vissuto la stessa esperienza e confrontarsi, per poter comprendere quanto accaduto e riuscirlo a collocare e integrare con il resto del vissuto personale.
Defusing
Il defusing è un incontro breve (dai 20 ai 40 minuti) da effettuarsi subito dopo l’evento traumatico. Anche n questo caso si tratta di un incontro di gruppo (6 – 8 persone) dove due conduttori facilitano la discussione, aiutando ad esternare e diminuire lo stress.
Oltre a queste tecniche, molto utilizzate anche per affrontare il burn out che può colpire il personale di soccorso, vengono utilizzate altre metodologie specifiche della psicotraumatologia, quando lo stress post traumatico richiede un intervento psicologico prolungato. Tra queste troviamo:
-
counselling
-
tecniche di rilassamento e ipnosi
-
psicoterapia.
Il contributo della sanità integrativa
Da oltre un decennio alcune Compagnie di Assicurazione, prima tra tutte UniSalute, si sono dotate di una rete di psicologia dell’emergenza e psicotraumatologia e sono dunque in grado di operare in entrambi i settori.
In particolare, passata l’emergenza, quando si conclude lo straordinario lavoro della protezione civile, può capitare che alcune persone vivano un senso di abbandono e smarrimento. In queste situazioni il ruolo della rete gestita dal sistema assicurativo può diventare un valido supporto al Servizio Sanitario Nazionale.
In seguito al recente terremoto che ha colpito l’Italia centrale, il gruppo Unipol ha varato un piano a sostegno delle popolazioni locali. Tra le varie azioni previste, anche l’impegno di UniSalute che ha voluto attivarsi concretamente mettendo a disposizione la propria rete di psicologi dell’emergenza per offrire supporto ai propri clienti residenti nei comuni colpiti dal sisma, per tutto il tempo necessario.
La psicologia dell’emergenza e la psicotraumatologia sono discipline fondamentali per offrire il sostegno necessario in un mondo i cui scenari di guerra, migrazioni, terrorismo e catastrofi naturali, stanno sempre più invadendo il vissuto delle persone.
Se non si interviene in modo tempestivo e mirato, infatti, l’impatto di eventi drammatici può compromettere sia l’equilibrio psico-fisico, sia il funzionamento della vita sociale e relazionale delle persone.
2 commenti
Salve, desidero avere informazioni di professionisti o centri in Sicilia che praticano le tecniche di rilassamento e ipnosi. Grazie
Ciao Antonella, per l’ipnosi puoi visitare questo link http://www.societaipnosi.it/index.php?option=com_assoweb&view=visualizzasoci&id_status_list=0&Itemid=117
Per le tecniche di rilassamento ecco invece un elenco di colleghi che utilizzano il Training Autogeno https://www.psicologionline.net/psicologi-psicoterapeuti-approccio/training-autogeno/psicologo-sicilia