Varietà e tipi di frutta secca

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Tra gli alimenti che fanno parte della frutta secca a guscio troviamo noci, nocciole, mandorle, pinoli, arachidi, pistacchi, castagne, noci di cocco. Talvolta, nel linguaggio comune, si parla di frutta secca riferendosi anche a fichi, datteri, albicocche, prugne, uva passa; tuttavia, è più corretto in questo caso parlare di frutta “essiccata”.
Le proprietà di questi alimenti sono molto differenti da quelle della frutta a guscio: hanno infatti un alto contenuto di fibra e zuccheri, mentre i grassi sono praticamente assenti. Le prugne secche (ottenute tramite essiccazione), per esempio, sono preziose per chi soffre di problemi intestinali. I fichi secchi, invece, hanno interessanti proprietà antinfiammatorie e funzionano come lassativi naturali.
Fatta questa premessa, in questo articolo ci dedichiamo ai benefici per l’organismo della frutta secca a guscio.
Frutta secca a guscio: i benefici per l’organismo
La frutta secca a guscio viene definita anche “oleosa” oppure “lipidica”, poiché è particolarmente ricca di grassi monoinsaturi e polinsaturi, tra cui gli Omega-3, che fanno bene all’organismo e contribuiscono alla riduzione del livello di colesterolo nel sangue. Un aspetto che rende noci, nocciole, mandorle, pinoli importanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Gli esperti, tuttavia, sottolineano come il calore distrugga questo tipo di grassi: per poter beneficiare delle sue proprietà è importante non consumare la frutta secca tostata, ma al naturale.
È interessante anche l’apporto di vitamine A, E, C e K. In quanto potenti antiossidanti, hanno la capacità di contribuire al contrasto dei radicali liberi e quindi rallentare l’invecchiamento cellulare.
Infine, la frutta secca è ricca di fibra e minerali come zinco, magnesio, ferro, potassio, fosforo e calcio. Complessivamente, dunque, questo alimento contribuisce a una dieta sana e svolge una funzione preventiva per diverse patologie, da quelle cardiovascolari all’obesità.

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Frutta secca, elisir di lunga vita
Si fa riferimento spesso alla frutta secca come un alimento che assicura una vita lunga e in salute. Ciò in virtù di un importante studio pubblicato dall’English Journal of Medicine, riportato in Italia dal sito della Fondazione Veronesi, svolto su una coorte molto ampia di persone (quasi 110.000) in più di 30 anni.
Nello specifico, è stato osservato come al consumo di frutta secca si associ un minor rischio di sviluppare:
- diabete di tipo 2;
- tumore al colon;
- ipertensione;
- sindrome metabolica.
In virtù di tali benefici, è considerato sicuro consumare frutta secca con regolarità, poiché è protettiva per patologie gravi e molto diverse tra loro.
Calorie della frutta secca
L’apporto calorico di 100 grammi di frutta secca è molto alto, pari a circa 600 kcal. Tuttavia è stato dimostrato che, entro determinate dosi, il consumo non faccia ingrassare, ma anzi sia assolutamente salutare. Non dovrebbe mai mancare, in particolare, nella dieta di vegani, vegetariani e sportivi. Inoltre, essendo naturalmente priva di glutine, la frutta secca è adatta anche all’alimentazione dei celiaci.
È importante, però, sottolineare qual è la dose consigliata al giorno. Può variare caso per caso, ma in generale si consiglia di consumare tra i 20 e i 40 grammi di frutta secca, salvo indicazioni differenti da parte di uno specialista.

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Controindicazioni della frutta secca
Ci sono dei casi in cui il consumo di frutta secca è sconsigliato. L’effetto lassativo naturale la rende poco adatta a chi soffre di patologie intestinali croniche, poiché potrebbe causare effetti indesiderati come diarrea, aerofagia o irritazione. Meglio evitare la frutta secca anche in caso di colite, rettocolite ulcerosa, gastrite, ulcera e morbo di Crohn. Chi soffre di gotta deve assolutamente evitare la frutta secca, poiché è un alimento ricco di purine, sostanze che l’organismo affetto da questa malattia non riesce a smaltire, con un conseguente danno alle articolazioni.
Infine, la frutta secca rientra tra gli alimenti che possono, con frequenza, provocare reazioni allergiche o di intolleranza. In questi casi, il consumo è pericoloso ed è importante procedere agli accertamenti con il supporto di uno specialista.
Quando consumare la frutta secca?
Via libera, dunque, all’inserimento della frutta secca nei menù di Natale, compreso quello per chi soffre di colesterolo alto, ma in che parte della giornata inserirla? Il momento ideale per la frutta secca è il mattino: a colazione abbinata con uno yogurt e della frutta fresca, per esempio. I nutrizionisti suggeriscono, dunque, di consumarla nella prima metà della giornata permette di smaltire le calorie durante la giornata.
A proposito delle Feste, la frutta secca rappresenta un ottimo spuntino. È importante, però, evitare di mangiare in maniera continuativa tra pranzo e cena, ma separare i due pasti per poter permettere la piena digestione, ma anche per poter mantenere i denti sani anche a Natale. Per potersi godere le Feste in serenità è importante infatti non dimenticarsi della salute. Condividere pranzi e cenoni è un momento che può far bene al cuore da tutti i punti di vista.
Chi è a rischio di patologie cardiovascolari, strettamente connesse all’alimentazione, può affrontare meglio il periodo anche grazie al supporto di uno specialista. Sottoscrivendo, infatti, una polizza assicurativa come Protezione Famiglia è possibile elaborare un piano alimentare e di attività motoria personalizzato per poter attuare una corretta prevenzione anche a tavola. Un supporto prezioso, soprattutto nei periodi in cui si tende a esagerare per poter vivere con serenità le Feste con i propri cari!
Fonti:
Fondazione Veronesi
Humanitas
Marco Bianchi
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